Prima di tutto, perché ne vale la pena?

La prima risposta è quella facile: perché è il primo mezzo con cui ci si finanzia e con cui ci si fa conoscere. Quindi è un gesto che aiuta nell’immediato, con dei soldini, ma anche in futuro, quando, parlando del vostro lavoro qualcuno potrà dire: “Li conosco!”.

La seconda risposta è meno scontata: perché è un bel gesto nei confronti dei tuoi donatori. Un bel gesto perché consente loro di fare delle donazioni legalmente parlando e perché consente a tutti di essere partecipi della propria missione! Perché una persona qualunque non può mettersi a fare ricerca contro una malattia o andare in Africa a costruire un pozzo. Con il fundraising gli si dà la possibilità di partecipare!

Costruire un percorso strutturato

L’acquisizione dei contatti digitali (e il supporto a quelli non digitali) si fa con un percorso, fatto di tanti piccoli strumenti che li portano da semplici conoscenti dell’associazione a veri e propri fan.

Questo processo si chiama donor journey. Molti degli strumenti per farlo sono facilmente accessibili e usabili fin da subito.

social

1. Start social

Un buon punto di partenza, per un percorso di comunicazione, è Facebook. Perché è gratuito e perché è molto utilizzato, quindi consente di diffondere le proprie informazioni e i propri comunicati in modo veloce e comodo.

Usare un social e usare bene un social sono due cose molto diverse, quindi prestate attenzione agli obbiettivi che vi ponete e a come strutturate i vostri post.

Se volete usate Canva per postare bene (per le non profit è gratis). Ma non ci si può fermare a questo: i social danno molta visibilità ma peccano di superficialità, quindi occorre far fare passi ulteriori ai propri potenziali donatori.

💸 Costo potenziale:

0 €

domain registration

2. Siti si, ma easy

Un sito web con un blog dà una certa libertà di aggiungere, togliere e modificare i contenuti ogni volta che si vuole. Attraverso il sito si possono trasmettere idee, progetti ed emozioni. Soprattutto si può dare spazio ai doni attraverso la pagina DONA ORA!

Fare tutto da sé è abbastanza facile e economico:

  • comprare un dominio costa ragionevolmente tra i 5 e i 15€ all’anno
  • si può usare un CMS gratuito come WordPress

implementare il proprio sito richiede sforzi che, attualmente, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il web può affrontare.

La parte difficile è far emergere correttamente i propri pensieri (ma lo tratteremo più avanti). In ogni caso, farsi fare un sito è ormai una questione molto semplice. Ci sono ottimi professionisti che lavorano su modelli pensati per il terzo settore e hanno idee a portata di tutti.

💸 Costo potenziale:

15 €

email

3. Email follow up

Una volta che qualcuno è venuto a visitarci, vale la pena di continuare a parlargli. Un modo semplice per farlo è con le newsletter e l’email di follow up. Semplicemente gli impediamo di dimenticarsi di noi, continuando a scrivergli di argomenti che a lui comunque interessano.

Uno strumento easy per fare newsletter? Mailchimp. Bello, accattivante, semplice e fino a 2000 contatti è gratuito. Se siete all’inizio è l’ideale, ma anche se avete già molti più contatti!

E per proporre la newsletter ai vostri lettori c’è Mailmunch, lo stesso che vedete su tech4nonprofit…

💸 Costo potenziale:

0 €

database

4. Database dall’inizio

Il quarto elemento è fuori dalla catena di acquisizione descritta prima: agganciato sui social, coltivato sul sito e mantenuto con la mail. Ma è l’elemento fondante, il più importante di tutti.

Le informazioni che si generano con il processo di acquisizione devono essere raccolte e sistemate ordinatamente in un archivio, in modo da sapere sempre a chi chiedere, che cosa dire e chi ringraziare. Se siete all’inizio, un semplice foglio Excel è sufficiente, basta che lo facciate con criterio, per esempio:

  • un primo foglio con i dati di base dei contatti

Progressivo

Nome

Cognome

E-mail

Telefono

Indirizzo

Città

Motivo contatto

  • un secondo foglio con le informazioni delle donazioni

Progressivo contatto

Importo

Data

Causale

Mezzo di pagamento

Questa rappresentazione è molto embrionale ma è già un inizio con delle informazioni essenziali e utili a far partire un fundraising strutturato. Appena si ha un accenno di crescita occorre passare a mezzi più professionali.

💸 Costo potenziale:

0 €

Con un piano così spendi molto poco. Ciò non toglie una grande quantità di lavoro (copywriting, social media management, design, relazioni), che nel fundraising è sempre necessario, ma che verrà ripagato dal sostegno concreto dei tuoi donatori!

Qualche problema o tema di questo articolo ti riguarda o ti ispira? Scopri le soluzioni Agevis, parlane con noi. www.agevis.it