La risposta è no. O meglio, magari se sei una grande organizzazione ai livelli di UNICEF e PETA si, saresti in grado di raggiungere numeri importanti. O come charity:water, che ti permette di effettuare donazioni direttamente da un bot su Messenger. Prova tu stesso: vai sulla loro pagina facebook, clicca su Messaggio e poi Inizia.

La realtà è purtroppo diversa, soprattutto per le piccole-medie organizzazioni.
Difficilmente ottengono risultati rilevanti in termini di raccolta fondi sui social.

L’errore che in molti fanno è quello di considerare Facebook, Twitter, Linkedin, Instagram come dei canali diretti per il fundraising, quando in realtà andrebbero considerati come piattaforme in cui coltivare il rapporto con i propri sostenitori.
I social non sono un fine, sono un mezzo.

Ma quindi, se non possiamo chiedere soldi direttamente dai social, a cosa servono realmente? Come possiamo trasformare un like o un retweet in un’opportunità di beneficenza?
La risposta è: utilizza i social per raccogliere indirizzi email.

I 2 indicatori più importanti per il successo del fundraising di una non profit sono:

  1. il database di contatti (prospect e chi è già donatore)
  2. il modo in cui questi contatti vengono gestiti

E l’elemento base di ogni database è la mail.
Attraverso essa possiamo dare il via al rapporto con i nostri contatti, con l’obiettivo di portarli ad essere sostenitori e promotori della nostra causa.
È proprio questo il compito del fundraiser: curare e coltivare i rapporti con il donatore.

Ma come facciamo a trasformare i nostri profili social in canali di acquisizione di indirizzi mail?
Non è facile, è un processo lungo e ci vuole una strategia precisa.
D’altronde per molti fornire la propria la mail è considerato al pari di fornire il proprio numero di telefono o di carta di credito. Devono aver piena fiducia nei nostri confronti e soprattutto dobbiamo offrire qualcosa in cambio.
Qualcosa che possa convincere uno sconosciuto a venire da noi. E a rimanerci.

Offerta

Per aumentare il proprio database di prospect e per fidelizzare i tuoi donatori

Un esempio di offerta potrebbe essere un ebook: hai una bella storia da raccontare? Perchè non trasformarla in un pdf, magari accompagnandola con immagini e testimonianze, e offrirla ad un pubblico specifico?

Altri esempi di offerta possono essere sondaggi, petizioni, l’accesso a risorse esclusive, il rimando ad un articolo del nostro blog, ecc.. e non per forza devono essere offerte digitali. Molte organizzazioni offrono piccoli doni gratuiti come cd con canti di Natale, tesseramenti, libri, adesivi e gadget di vario genere. 

Il punto sta nel capire cosa realmente potrebbe interessare alla nostra Donor Persona.

E cerca di non fermarti ad un’unica offerta. Le organizzazioni con più di 30 landing page generano in media 7 volte più prospect rispetto a organizzazioni con meno di 10 landing page.

landing page onlus

1. AD-Annunci sui social

Per raggiungere il nostro pubblico target

L’offerta va in qualche modo messa davanti al nostro target di riferimento. E per farlo possiamo sfruttare i vari strumenti che i social ci mettono a disposizione.

Facebook consente di pagare per distribuire contenuti mirati a un pubblico specifico. Gli elementi alla base di Ads on Facebook sono:

  • l’obiettivo che l’annuncio si prospetta
  • la tipologia di persone che riceveranno l’annuncio all’offerta
  • il budget che si vuole spendere, in relazione alla quantità di persone che si vuole raggiungere
  • la tipologia di testi, immagini, video, grafiche, links che si vuole utilizzare
  • le metriche che si vuole misurare

Ricorda che maggiore sarà la targettizzazione, maggiore sarà la possibilità che l’offerta venga accettata.

2. Landing page

Per spiegare nel dettaglio l’offerta e raccogliere i dati dei tuoi visitatori

È qui che avviene la conversione, dove i nostri visitatori diventano prospect. Qui devono essere fornite tutte le informazioni circa le modalità di accesso alla nostra offerta.

Alcuni suggerimenti per una landing page efficace:

  • titoli concisi e orientati all’azione
  • 1-3 frasi per descrivere l’offerta
  • l’obiettivo è raccogliere la mail del visitatore: togli tutte le distrazioni come link e menu di navigazione, tralasciando i pulsanti di condivisione social
  • il form deve essere di una lunghezza ragionevole. Non chiedere ai tuoi visitatori dati di cui non ne hai effettivamente necessità
  • Includi immagini e video inerenti all’offerta

3. Thank You page

Per fornire ai visitatori la tua offerta e per ringraziarli

Se l’offerta prevede qualcosa che è disponibile fin da subito (ebook, petizioni, sondaggi) è questo il luogo in cui devi fornirlo ai tuoi nuovi prospect. Se l’offerta invece richiede tempo per essere fornita (libri, adesivi, piccoli gadget), qui dovrai dare spiegazioni dettagliate su tempi e modalità di invio, accompagnata magari da una mail nel momento in cui la nostra offerta è stata spedita.

E ovviamente ringrazia sempre! Avevamo già parlato di quanto sia importante per una non profit ringraziare i propri donatori.

Quando si tratta di utilizzare i social non ci sono regole ma solo best practice. Molto dipende dagli obiettivi che un’organizzazione si pone: nulla vieta di utilizzare i propri profili per scopi non direttamente collegati alla raccolta fondi, semplicemente condividendo belle foto e video sull’attività dell’organizzazione.

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