Ti stai chiedendo perché dovresti aprire un blog? Quale guadagno porta alla tua organizzazione? I benefici sono tanti, anche se molti difficilmente raggiungibili nel breve periodo. Ma d’altronde avere anche solo un visitatore in più al giorno è sempre meglio che non averne.
- Il blog aiuta a fornire rapidamente informazioni e notizie sulla tua organizzazione e sulla tua causa
- Aiuta ad attrarre più visitatori
- Incrementa l’autorità del tuo sito. I motori di ricerca premiano i siti che forniscono materiale nuovo ed aggiornato. È il modo migliore per scalare posizioni!
- Facilita il tuo lavoro: pensa ad esempio a quanto ci metteresti per lanciare campagne social o newsletter
- Aiuta a far conoscere il lato umano dell’organizzazione
- Il blog può essere divertimento! Non c’è una ricetta universale nella creazione di un blog di successo, ma c’è un elemento che non può mai mancare: la creatività
Operativamente, quali sono le tappe da seguire per la costruzione di un blog di successo?
1. Definiamo la donor persona
La donor persona è il prototipo di donatore che più si avvicina ai nostri ideali.
Intorno ad essa va costruito tutto il contenuto da pubblicare.
2. Scegliamo le keyword rilevanti per la donor persona
Un blog di successo si basa sulla creazione di materiale utile e coinvolgente, ma anche il miglior articolo non verrà letto se risponde a una domanda che nessuno sta chiedendo. Occorre sapere esattamente ciò che sta cercando la nostra donor persona. Di fondamentale importanza è la ricerca sulle parole chiave. Cerca di immedesimarti nella tua donor persona: che parole userebbe? Sono parole usate effettivamente? E perché no, osserva cosa scrivono gli altri. Tieni d’occhio le keyword che più spesso vengono utilizzate da siti, blog, social del settore.
Sfrutta i tanti strumenti (gratuiti e non) che aiutano a capire il valore di una keyword:
- La frequenza con cui viene cercata
- La concorrenza
- La difficoltà di posizionamento
Tanto per citarne alcuni: i suggerimenti automatici di Google, Answerthepublic, lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google AdWords, SEMrush, SEOZoom, KWFinder. In generale, la prima regola è: non utilizzare parole chiave troppo corte e generiche. Su queste c’è molta concorrenza ed è di conseguenza difficile scalare la search. Considera solo le cosiddette parole chiave dalla coda lunga.
La parola ideale ha un gran numero di ricerche, una bassa concorrenza e non esiste. Occorre trovare qualcosa che ci si avvicini.
3. Scriviamo i titoli degli articoli
Partendo dalle keyword dalla coda lunga iniziamo a buttare giù dei titoli.
Non dilungarti troppo con i titoli, Google infatti mostra solo i primi 50-60 caratteri nei risultati di ricerca. Un buon titolo non va oltre le 7-8 parole.
4. Prepariamo un piano editoriale
È qui che bisogna porsi degli obiettivi.
Non importa quali essi siano (se aumentare il numero di sottoscrizioni alla newsletter, o incrementare il traffico di visitatori), l’importante è che tali obiettivi siano SMART (Specific, Measurable, Attainable, Relevant, Time), ovvero:
- Specifici
- Misurabili
- Raggiungibili
- Rilevanti per l’intera organizzazione
- Devono avere una conclusione
Un esempio di obiettivo SMART può essere: aumento del 30% del traffico complessivo del sito web dal blog. Da 10.000 visitatori a 13.000 visitatori, entro il 20 novembre 2017.
5. Ottimizziamo i contenuti
Qui si entra nella fase operativa.
Ogni articolo va ottimizzato con l’obiettivo di posizionarli in alto nei motori di ricerca. Inserisci:
- Almeno un’immagine, senza dimenticare il testo alternativo dell’immagine. L’attributo alt text viene utilizzato quando l’immagine per qualche motivo non è disponibile. L’importanza di questo tag viene spesso sottovalutata: innanzitutto è fondamentale per le persone con problemi visivi, i quali “leggeranno” attraverso questo tag la descrizione dell’immagine; inoltre, l’alt text è uno degli elementi sfruttati da Google per classificare le immagini. Ricorda di inserire la tua keyword nel testo alternativo, insieme ad una breve frase descrittiva dell’immagine.
- Le tue keyword nel titolo e nel testo
- Meta descrizione (sotto i 160 caratteri) e titolo (non più di 8 parole) delle giuste dimensioni
- Link interni nell’articolo. Cerca sempre di collegare i tuoi post attraverso link interni, e se devi inserire link a siti esterni fai in modo che siano link rilevanti.
Tieni bene a mente che tendenzialmente nessuno legge i testi. La formattazione deve rendere i testi scansionabili.
Gli spazi bianchi sono tuoi amici.
I testi vanno spezzati e resi leggibili con l’aiuto di intestazioni, bullet, liste, link, grassetto.
Cosa raccontare nel blog?
Evitiamo di essere autoreferenziali, ma cerchiamo di offrire contenuti educativi. Il punto non è cosa ci piace dire. È cosa piace sentire al donatore. Focalizza ciò di cui parli su:
- Ciò che angustia i vostri donatori
- Quello che desiderano
- Come potete aiutarli a cambiare il mondo
fornendo loro informazioni per accrescere il loro interesse nei confronti della mission.
L’obiettivo di ogni articolo del blog è convincere uno sconosciuto a venire da noi e restarci. Il processo di conversione inizia proprio da qui: ogni post deve offrire qualcosa di utile al visitatore, che sia un ebook, un whitepaper, o anche solo informazioni utili sull’organizzazione. Occorre chiedersi: cosa interessa alla nostra Donor Persona?
In ogni articolo va inserita una call to action che rimandi ad una landing page con l’offerta da dare al visitatore. Ultima tappa del processo: ringrazia!
6. Prepariamo i social
Affinché il tuo blog raggiunga il suo pieno potenziale, deve essere abbinato ad una grande strategia social. Ogni singolo articolo del blog deve essere facilmente condivisibile dal tuo pubblico. Ricorda: non occorre essere presente su tutti i social, ma solo su quelli in cui la tua Donor Persona è più attiva. Sii creativo nella produzione dei post social: tieni a mente che i contenuti accompagnati da immagini ottengono il 94% in più di visualizzazioni, i messaggi contenenti video ottengono il 1200% in più di condivisioni. Tradotto: i contenuti visivi spingono il pubblico ad agire.
7. Misuriamo
Ogni singola attività nel blog va monitorata e misurata, in modo da capire cosa funziona e cosa no.
Equipaggiati di strumenti utili alla misurazione, tenendo presente che un buon traguardo è avere 1-2% di click-through rate sulle call to action (quanti cliccano), 10% di click to submissions (quanti forniscono i propri dati), e 20% di tasso di conversione sulle landing page.
Mantenere un blog è un’attività lunga e difficilmente si riesce ad arrivare a risultati di rilievo nel breve periodo. Ma il consiglio che diamo è: mai mollare. Costruire un blog non è diverso dal costruire un business di successo. Occorre tempo e duro lavoro. Il punto sta nell’essere persistenti e coerenti con il proprio programma di pubblicazione.
Sperando che questa piccola guida ti sia d’aiuto, ti ricordo che abbiamo preparato il template per la costruzione della donor persona, in modo che tu possa partire al meglio dal punto #1.
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